La coppa di testa, storia e tradizione

- Categoria : Curiosità , Enogastronomia

Dalla volontà ed esigenza di non sprecare nulla e utilizzare tutte le carni disponibili, l’antico ingegno dell’arte norcina ha creato la coppa di testa, una lavorazione della carne di maiale tipica della tradizione che ha dato vita a un prodotto eccelso, che si è poi diffuso in tutta Italia.

Si tratta di un prodotto artigianale, la cui preparazione richiede competenza ed esperienza e uso di tradizioni tramandate di generazione in generazione.

La coppa di testa, preparazione

In seguito alla macellazione del maiale, i cui tagli nobili venivano usati per la preparazione di prosciutti, lonze, salami e culatelli, rimanevano parti che non venivano impiegate e non si poteva non usarle, una di queste era la testa del suino.

Mondata e pulita, si faceva allora cuocere insieme ad altri tagli di carne (cotenne, rifilature, lingua) a fuoco lento in acqua aromatizzata con sale e foglie di alloro. Dopo 4 ore di cottura o più, le carni venivano e vengono ancora messe su un’asse di legno inclinato in modo da farle asciugare e freddare.

Si procede quindi a raccogliere le parti di carne edibile dalla testa, e quello che si ottiene viene mescolato, e condito con sale, pepe e noce moscata e inserita in un sacco di iuta o nella vescica di un bovino e appesa in un luogo fresco a riposare. Un insaccato assolutamente genuino, totalmente privo di sostanze conservanti.

Per questo, la coppa di testa tradizionalmente veniva consumata velocemente dopo la preparazione, oggi tecniche quali il sottovuoto e la refrigerazione hanno ovviato alla questione della limitata conservabilità.

A causa della solidificazione delle fibre collagene presenti nei tagli di carne utilizzati, la coppa di testa risulta gelatinosa e consistente, ma allo stesso tempo tenera e morbida.

Si consuma affettata (meglio se al coltello, la lavorazione potrebbe lasciar passare qualche ossicino che potrebbe rovinare il filo della lama dell’affettatrice).

Classica o piccante, è ottima in antipasto servita a cubetti o affettata per farcire panini e bruschette.

L’avete mai provata insieme alla polenta? È perfetta.

In alcune zone d’Italia la coppa di testa viene indicata anche con il nome di soppressata.

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