In questo anno particolare, di distanziamento, lentezza, riscoperta del territorio, il cammino di San Benedetto è una opportunità per riscoprire terre meravigliose, verdi, piene di storia e tradizioni, e purtroppo mutate dagli eventi naturali degli ultimi anni.
San Benedetto, patrono della nostra Norcia, fondatore dell’ordine dei monaci benedettini ha un suo cammino, che va da Norcia fino a Cassino, 16 tappe che attraversano terre meravigliose, che purtroppo hanno subito negli ultimi tempi.
Trecento km che si possono percorrere anche in bicicletta se non si ha modo di farli a piedi, in toto o in parte, scegliendo solo alcune delle tappe che lo compongono attraversando il centro Italia, attraverso i luoghi della vita di San Benedetto.
Il cammino ha inizio a Norcia, e costituisce una meravigliosa esperienza naturalistica, ma anche spirituale. Cascia, cittadina natale di Santa Rita, è la sua prima tappa.
Il cammino si snoda tra sentieri e strade poco trafficate passando per Monteleone di Spoleto, Leonessa, Poggio Bustone, Rieti, Subiaco, Trevi nel Lazio, per arrivare a Cassino, con la famosa Abbazia.
Il cammino di San Benedetto incrocia la via Francigena del sud e i cammini “di qui passò Francesco” e il “cammino con le ali ai piedi”.
La componente spirituale di Norcia è molto forte, e in una visita è impossibile non avvertirla, anche solo passeggiando per la piazza, le sue strade, i bianchi edifici, si percepisce.
Una visita a Norcia quindi, non solo per vedere la fioritura o gustarne le prelibatezze enogastronomiche, quelle possiamo tranquillamente spedirvele noi…
Una visita a Norcia e nelle terre vicine è serenità, meditazione, verde, calma, meraviglia.
Una passeggiata nei boschi di Norcia, indipendentemente dal completare o meno il cammino, aiuterà a far pace con il tempo, con le corse quotidiane, un modo per ritrovare la lentezza, apprezzarla, riscoprire il vero valore delle cose, del tempo che serve per ottenerle, ritrovarle, non dimenticarle più.
Se non volete fare il cammino, magari fate una passeggiata qui attorno, magari raggiungendo il Monastero di San Benedetto, dove i monaci ancora producono la birra Nursia, con il metodo artigianale tradizionale.
