Gli strangozzi sono un formato di pasta lunga, sono tipici del centro Italia.
Un po’ più spessi degli spaghetti e stesi a mano come i tagliolini, non contengono uovo, ricordano le stringhe, e forse il loro nome è dovuto proprio a questo.
Si preparano a mano, sono un prodotto della tradizione “povera”, adesso prodotti dai pastifici di zona, secondo il procedimento artigianale con semola di grano duro e confezionati nella tradizionale forma ad 8.
Cuociono in maniera semplice e veloce, appena salgono a galla in pentola, sono pronti per essere scolati e serviti, necessariamente al dente.
Gli strangozzi sono da gustare classici, conditi con un sugo a piacere, spesso conditi con tartufo nero di Norcia o funghi porcini.
Si trovano e sono molto apprezzati anche aromatizzati, per esaltarne al massimo il gusto. Ovviamente la fanno da padroni quelli al tartufo nero di Norcia, da condire con una semplice spolverata di tartufo.
Da non perdere gli strangozzi ai funghi porcini, conditi anche con un sugo leggero a base di funghi, saranno una prelibatezza in tavola.
Perfetti con qualsiasi tipo di condimento gli strangozzi al vino. Per apprezzarne il gusto al meglio, si possono condire con salsa tartufata, ma anche semplicemente con un sugo di pomodoro e basilico, daranno perfetti per la pasta di mezzanotte aglio olio e peperoncino, ma anche con pesto alla genovese e pomodorini freschi.
Se volete una vera delicatezza per il palato, gli strangozzi alle ortiche sono quello che state cercando, mentre se volete dare un tocco deciso al vostro primo piatto, ci sono gli strangozzi al peperoncino piccante.
Avete amici a tavola e niente di pronto? Mettete una pentola sul fuoco e cuocete gli strangozzi… nel tempo di due chiacchiere e un brindisi, saranno pronti e avrete anche il tempo si scaldare appena in una padella, due cucchiai della nostra piccantissima dell’Umbria con un po’ d’olio, extra vergine d’oliva, naturalmente… e saltare gli strangozzi… e invitare gli amici a sedersi a tavola!
Gli strangozzi sono una pasta della tradizione, che ricorda veramente quella delle nostre nonne, stesa a mano sull’asse di legno, la domenica mattina, all’alba, quando la cucina profumava di caffè, ma anche di sugo e di patate arrosto… ed era subito festa… ed è ancora così.
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